Sul campanile della chiesa dedicata a Nostra Signora delle “Codigliane” una campana suonava tre volte al giorno per invitare i cristiani alla preghiera.
All’interno del monastero una chiesa e una statua della Madonna vestita di seta azzurra fatta venire da Costantinopoli. Durante una notte di maggio, quando i monaci avevano adornato la statua di coloratissimi fiori campestri, un tremendo boato seguito da un sibilo infernale spaccò la collina. Precipitò sulla chiesa e sul monastero creando un imbuto che si riempì d’acqua, mentre la campana suonava a festa e i monaci rimasero tutti sotto le macerie.
E cosi il manto della Madonna e i fiori campestri colorarono quelle acque e nelle notti ventose di maggio è ancora possibile sentire lì il suono di quella campana suonata dal fantasma che si aggira per il lago.
Dal libro di Arduino Carbone “Meraviglioso Lazio”