Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Valle di Comino (qui passava la Linea Gustav) fu retrovia di un fronte di guerra con tutte le sofferenze che per i nostri nonni comportò, ma nonostante l’asfissiante controllo dei Nazisti non mancarono esempi di coraggio.
Giuseppe Testa, medaglia d’oro al valor militare.
Catturato dai Nazisti il 21 marzo 1944 fu portato in via Mandrone a Broccostella. Qui interrogato e torturato a lungo, rifiutò ogni collaborazione. Trasportato ad Alvito, fu fucilato in località Fontanelle l’11 maggio 44, a pochi giorni dalla liberazione.
Il Partigiano Giuseppe Testa impegnato nella Resistenza era già fuggito ad una prima cattura, a Monterotondo, nei pressi di Roma e si era rifugiato nel suo paese natale, Morrea (AQ), dove aveva dato vita ad un comitato denominato “Patrioti della Marsica” attivo nel nascondere e dare assistenza a soldati sbandati e ai prigionieri stranieri, fuggiti dai campi di prigionia.
Un ufficiale tedesco si infiltrò nella banda fingendosi ufficiale medico inglese, e riuscì a farlo catturare insieme a due commilitoni. I due furono liberati ma per lui, essendoci precedenti, non ci fu scampo. Il corpo fu rimosso per umana pietà, dal luogo del supplizio dal carrettiere Francesco Brusca. Questi, ignorando che i tedeschi avevano dato l’ordine di lasciare il corpo esposto, come monito per la popolazione, lo aveva rimosso e trasportato al cimitero. Ma non erano certo tempi di umana pietà e anche il Brusca fu arrestato e rischiò la fucilazione. Lo salvò il segretario locale del fascio, ben introdotto con i Nazisti, che consigliò il parroco, Don Crescenzo Forte di riferire di aver ordinato lui la sepoltura non conoscendo gli ordini. Ambedue rischiarono in proprio ma il Brusca fu salvo.
Giuliano Fabi
ENGLISH
80 years ago, we were behind a war front with all the sufferings that it entailed for our parents, but despite the asphyxiating control of the Germans there was no lack of examples of courage.
Giuseppe Testa, awarded the Gold Medal for Military Valor.
Captured by the Germans on March 21, 1944, he was taken to via Mandrone in Broccostella. Here he was interrogated and tortured for a long time, but he refused to cooperate. He was transported to Alvito, where he was shot on 11 May 44, a few days after its liberation.
Testa engaged in the resistance had already fled from an earlier capture, in Monterotondo, near Rome and had taken refuge in his hometown, Morrea, where he had created a committee called “Patrioti della Marsica” active in hiding and giving assistance. to disbanded soldiers and foreign prisoners who fled prison camps.
A German officer infiltrated the gang posing as an English medical officer, and managed to get him captured along with two fellow soldiers. The two were released but for him, being important, there was no escape. His body was removed out of human pity, from the place of execution by the carter Francesco Brusca. The latter, ignoring that the Germans had given the order to leave the body exposed, as a warning to the population, had removed it and transported it to the cemetery. But these were certainly not times of human piety and Brusca was also arrested and risked being shot. He was saved by the local secretary of the Fascists, well connected with the Germans, who advised the parish priest, Don Crescenzo Forte to report that he had ordered the burial not knowing the orders. Both took risks on their own but Brusca was saved.
Louise Shapcott