Vicalvi

Origini di Vicalvi: insediamento dei Volsci e villa rustica romana

Il castello e il villaggio di Vicalvi, sorti nel corso del Medioevo nello stesso luogo di un precedente insediamento dei volsci, furono all’origine del toponimo medioevale Vicus Albus. I volsci, che si erano insediati in un’area già popolata nel Paleolitico, avevano creato un abitato fortificato di collina, del quale oggi rimangono poche tracce del notevole circuito murario. Un villaggio romano si sovrappose al nucleo volsco, secondo le ipotesi di Marcello Rizzello, e colonizzò l’agro vicalvese con la costruzione di diverse ville rustiche. Inoltre, un importante santuario di epoca romana era situato nella località di Pescarola ed era molto frequentato dai pastori transumanti.

Le notizie sul paese medioevale risalgono al X secolo, quando la zona era dominata dai longobardi che avevano un gastaldo a Vicalvi.

l castello medioevale e i suoi signori: conti dei Marsi, monaci cassinesi e famiglie feudatarie

Quando i conti dei Marsi acquisirono il territorio, il castello vicalvese divenne la dimora comitale. I monaci cassinesi ebbero interessi sul paese e possedettero una prepositura fino alla fine del Medioevo, che si trova oggi nel comune limitrofo di Casalvieri. Attraverso donazioni e passaggi di proprietà complessi, le famiglie che dominavano il cominese fecero di Vicalvi il loro feudo, facendo perno sulla rocca di Alvito, centro a cui Vicalvi è stato frequentemente associato. Tuttavia, Vicalvi era anche di interesse per i signori sorani, a causa della sua posizione strategica a cavallo delle due conche, sorana e cominese. Il castello fu più volte attaccato, ma raramente con successo, come nel 1435 quando fu assediato da Riccio di Montechiaro. Nel 1528, l’esercito francese guidato dal celebre Odetto di Fois, signore di Lautrecht, fu respinto dagli assediati, che portarono sulle mura persino le loro donne. Una formella della Villa Gallia a Posta Fibreno raffigura il castello vicalvese con la sua triplice cinta muraria e la fortificazione superiore che incombeva sul passaggio sottostante. Questo edificio rimase in uso fino al XIX secolo, ma i danni causati dagli occupanti tedeschi durante la seconda guerra mondiale lo hanno ridotto a un rudere.

Dopo la fine dei feudi, i vicalvesi rimasero fedeli ai Borbone e parteciparono ad attaccare i liberali di Alvito, ma non si schierarono con i briganti.

Dopo l’unificazione nazionale, i legami politici e amministrativi tra Vicalvi e l’abitato di Posta si ridussero. Alcune frazioni rurali, a causa di controversie e provvedimenti legislativi, costituirono comuni autonomi o passarono sotto altra giurisdizione. Questa situazione rappresentò un grave colpo per Vicalvi, il quale perse molti abitanti, che emigrarono massicciamente a partire dalla fine del XIX secolo. La gente iniziò a scendere a valle, abbandonando le case in collina e costituendo un nucleo centrale lungo la strada Sora-Cassino, dove erano posizionati i principali servizi pubblici. Attualmente, nonostante la mancanza di grandi risorse locali, Vicalvi è uno dei centri abitati più piccoli e attivi della provincia di Frosinone. Il centro storico è stato restaurato con cura.

Il vecchio Castello domina il paese dall’alto, affacciandosi sulla conca di Posta e sul passaggio fra le due valli. Vicino al castello si trova un palazzetto con un portale rinascimentale, circondato da diverse abitazioni abbandonate e in rovina. Scendendo verso il paese attraverso la porta superiore della cinta muraria, si arriva a Vicalvi, che è praticamente composto da una strada che si snoda a serpentina sui fianchi del colle, tra due file di case. Le abitazioni e la strada sono state restaurate dopo i danni del terremoto del 1984. Più in basso si trova una minuscola piazzetta, la vecchia sede comunale e la Chiesa di San Giovanni Evangelista, con un interno barocco, affreschi sulla volta e diversi quadri moderni. Il pulpito ligneo è anch’esso di stile barocco. Su un altare moderno si trova una formella novecentesca che rappresenta l’Ultima Cena.

Nella parte orientale del paese ci sono notevoli edifici che si affacciano sulla valle sottostante, offrendo improvvisi squarci panoramici. Si può osservare chiaramente, posto sulla sella di Vicalvi, il Convento di San Francesco, che secondo una leggenda avrebbe ospitato il santo assisiate durante uno dei suoi viaggi.

Vicalvi Chiesa di San Nicandro
convento san francesco vicalvi