La maestosa facciata di Santa Maria Assunta che si erge nella suggestiva cornice dei grandi palazzi medievali e barocchi di Piazza Marconi, anticamente conosciuta come Piazza San Giovanni, con la sua imponente struttura e la sua linea elegante, caratterizzata dal basamento in calcare dalle robuste modanature, dalle due torri campanarie e dalla nicchia che ospita la statua di San Giovanni Battista, rappresenta un simbolo dell’antichità, della storia, della grandezza e della spiritualità della comunità di Atina.
Le prime menzioni di questa chiesa con il titolo di “Sancti Johannis supra muro de medio” risalgono al Privilegio di Innocenzo III del 15 agosto 1208. Dopo il terremoto del 9 settembre 1349, che devastò il centro abitato e causò gravi danni anche all’Abbazia di Montecassino, si presume che sia iniziata la ricostruzione della chiesa di San Giovanni sulla sommità della collina omonima. Nel 1405, su disposizione testamentaria di Giulio Marino, Nicola Marino consegnò una considerevole somma di denaro al preposito Nicola da Campoli per la costruzione di un campanile accanto alla chiesa. Questo fu eretto dagli abitanti di Atina e dotato di tre campane, oltre a una più piccola per segnare le ore. Il primo significativo ampliamento risale al primo ventennio del XVI secolo, quando il preposito Marcantonio Papa (?-1530) aggiunse due cappelle laterali con altari, la sagrestia a metà del tempio esistente e ampliò la struttura verso sud.
Il Giubileo del 1725 segnò l’occasione per una ristrutturazione completa, che conferì all’edificio l’imponente forma che conserva ancora oggi. I lavori durarono circa vent’anni e la nuova chiesa fu solennemente consacrata nel 1746 da Francesco Antonio Spadea, Vescovo di Aquino e Preposito di Atina. Nel corso del XVIII secolo, il titolo di Santa Maria Assunta fu affiancato a quello di San Giovanni Battista e, a partire dal 1758, il titolo unificato divenne Santa Maria Assunta e i Santi Giovanni Battista ed Evangelista, per poi evolversi, dal 1788, nel titolo esclusivo di Santa Maria Assunta, che sostituì completamente i precedenti.
Nel 1798, la chiesa fu decorata con una “nobile facciata” dal vescovo di Aquino e Preposito di Atina, Giuseppe De Mellis. Nella prima metà del XIX secolo, l’artista atinate Teodoro Mancini (1796-1868) affrescò la cupola e la volta della navata centrale. Il 3 maggio 1878, la Sacra Congregazione Concistoriale conferì il titolo di Concattedrale alla Chiesa di Santa Maria Assunta, equiparandola a quella di Montecassino.
Nel 1873, un violento terremoto colpì l’edificio, causando danni alle fondamenta. L’amministratore dell’epoca, Giandomenico Elia, realizzò un ampliamento longitudinale, aggiungendo l’abside con il coro ligneo e la sagrestia, oltre agli affreschi sopra il coro, l’altare maggiore, una nuova doratura e la pavimentazione marmorea attuale. Questi lavori si conclusero nel 1906. Nonostante il terremoto della Marsica nel 1915, l’edificio resistette saldamente.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, gli eventi bellici del 1943-44 colpirono gravemente Atina e la chiesa, causando il crollo della cupola esagonale e la distruzione degli affreschi che adornavano l’interno. I lavori di riparazione furono completati rapidamente e la nuova cupola fu benedetta il 18 ottobre 1947. Gli anni ’50 videro il completamento dei lavori di restauro interno in seguito ai danni causati dalla guerra.
Il terremoto del 7/11 maggio 1984 provocò ulteriori danni alla chiesa, ma grazie ai lavori di consolidamento effettuati tra il 1989 e il 1991, la chiesa poté riaprire al culto dopo sette anni di chiusura. I finanziamenti derivati dalla Legge 22 dicembre 1996 n. 651 per il restauro interno, uniti alla generosa partecipazione degli abitanti di Atina, restituirono alla Chiesa di Santa Maria Assunta il suo splendore storico, artistico e spirituale.
Con decreto dell’1 ottobre 1999, l’Abate Ordinario di Montecassino, Mons. Bernardo D’Onorio, ha inserito la chiesa tra le Chiese Giubilari dell’Abbazia Territoriale di Montecassino.