La consacrazione della più antica chiesa della Valle, dedicata a Santa Maria del Campo, risale al 561. Questo evento avvenne il primo agosto di quell’anno, con la presenza del Papa Giovanni III (561-574), vescovi, sacerdoti e un grande numero di fedeli.
All’alba di quel giorno, si verificò un miracolo: sull’altare fu scoperta un’iscrizione in lettere d’oro che recitava: “Chiunque, dal primo canto del gallo fino a tutto il giorno primo agosto, entra in questa chiesa, sarà purificato da ogni peccato. Questo è detto dal Signore”. La notizia si diffuse rapidamente e una folla immensa si radunò da ogni parte della zona circostante per assistere alla consacrazione, con l’indulgenza, del primo santuario mariano della Valle di Comino.
La chiesa fu costruita sul sito di un antico tempio pagano dedicato alla dea Cerere, spiegando così la dedicazione del nuovo santuario alla “Vergine del Campo”, la patrona dei campi. Questa scelta non è casuale, poiché Cerere era la dea pagana delle messi e della fertilità dei campi.
Durante l’epoca paleocristiana, era comune trasformare edifici dedicati alle divinità pagane in chiese dedicate a figure sacre che avevano somiglianze o analogie con quelle precedenti, per facilitare la transizione alla nuova religione cristiana. Lo stesso avvenne a Canneto, dove il tempio dedicato alla divinità delle acque, Mefite, fu trasformato in una chiesa dedicata alla Vergine Nera, che iconograficamente richiamava la figura della dea preromana delle acque sotterranee e solfuree.
La chiesa che vediamo oggi non è più quella del VI secolo. Nel corso dei secoli ha subito ampliamenti e modifiche, sebbene conservi ancora la struttura originaria con una navata unica preceduta da un portico. I primi cambiamenti risalgono all’XI secolo, forse durante l’epoca dell’Abate Desiderio di Montecassino, che nello stesso periodo promosse la ricostruzione totale dell’abbaziale cassinese intorno al 1066. Nel XII secolo furono apportate modifiche al portico, mentre gli interni furono influenzati dall’architettura gotica. Il portico fu completamente demolito e ricostruito a partire dal 1882 e nel corso dei secoli gli affreschi, i rilievi, le sculture e gli arredi più antichi furono gradualmente sostituiti.