San Biagio, visse in Armenia (Asia Minore) tra il III e il IV sec. Era medico e fu nominato vescovo della sua città, Sebaste. A causa della sua fede fu decapitato dai Romani. Il suo corpo fu sepolto a Sebaste, ma nel 732 fu imbarcato alla volta di Roma. A causa di una tempesta la navigazione si arrestò a Maratea e diversi frammenti del suo corpo furono portati in varie località d’Italia che pertanto vantano il possesso delle sue miracolose reliquie. Tra i miracoli più noti di S. Biagio, il salvataggio del bambino che stava soffocando dopo aver ingerito una lisca di pesce. Per questo motivo S. Biagio viene invocato dai fedeli per guarire dalle malattie della gola. La sua festa si celebra il 3 febbraio.
La piccola chiesa dedicata a S.Biagio, è posta immediatamente fuori le mura della città, verso nord-ovest. Il suo piccolo portico, a pochi passi da una delle porte medievali della città, era un punto di sosta quasi obbligato per chi entrava ad Alvito giungendo da Vicalvi, seguendo l’antica via che univa i due centri. La sua costruzione risale al XVIII sec. ed è stata cappella privata della famiglia Ferrante. La piccola ed unica navatella, è coperta da una volta a botte ed una cupola ellittica copre il presbiterio che è sopraelevato di un gradino e separato da una balaustra dal resto della chiesa. Il portale è riquadrato da una cornice di pietra che risalta sull’intonaco della facciata ed è sovrastato da un oculo ellittico. Un piccolo campanile a vela sovrasta la parete di facciata. Il portico, attraverso il quale passa l’antica via, si apre sulla Valle di Comino grazie ad una grande monofora. All’interno della chiesa ,un dipinto ricorda proprio il miracolo della lisca del pesce. Un secondo dipinto, di notevole fattura, forse frammento di opera di maggiore grandezza, ha come soggetto la Vergine con Bambino.
Chiesa di San Biagio