Chiesa e Convento di San Francesco

Il Convento di San Francesco sorge al di fuori di Vicalvi, in Valle di Comino, immerso in un bosco di querce e castagni, in una solitudine amata dal Santo di Assisi e ancora oggi ideale per fuggire dal caos della vita moderna. La presenza della superstrada nelle vicinanze ha reso il convento più accessibile, senza comprometterne la sua tranquillità. All’interno del convento è conservato un Crocifisso in legno risalente al X secolo, di fronte al quale il Santo amava pregare.

Tra i ricordi di San Francesco si trova anche un pezzo di tavola che usava come cuscino, un recipiente di marmo conosciuto come il Botticello di San Francesco, destinato a contenere il vino per le Messe, e parte del suo caratteristico cappuccio di lana grigia.

La storia narra che nel 1222 San Francesco d’Assisi intraprese un viaggio verso Monte Sant’Angelo sul Gargano e che proprio questo suo viaggio lo portò ad attraversare le nostre terre, quelle della Ciociaria.

Secondo le cronache del tempo, il suo tragitto fu caratterizzato da soste più o meno lunghe a Subiaco, negli altopiani di Arcinazzo e poi ad Alatri, a Casamari, a San Domenico in Sora, al lago di Posta Fibreno e infine a Vicalvi dove fondò il convento, qui il suo soggiorno si protrasse a lungo.

C’era un’ umile chiesa detta del Crocifisso con annesse due stanze a formare una antica cella monastica. In una di queste stanze il frate soggiornò e secondo la tradizione, durante il suo soggiorno, si recava a pregare in un eremo a poca distanza, individuato nel suggestivo romitorio di Sant’Onofrio in Fontechiari. Operò numerosi miracoli. Fece sgorgare l’acqua da una sorgente nei pressi e le cronache dell’epoca narrano che dovendosi recare ad Atina per ricevere il sacramento della ordinazione sacerdotale, chiese aiuto al Signore non ritenendosi degno di un simile passo e il Signore lo esaudì.

Difatti, nella odierna cappella detta della apparizione, nel Convento di Vicalvi, una notte gli apparve in sogno un angelo del Signore che gli mostrò un’ampolla di acqua purissima dicendogli:

“Chiunque vuole toccare il corpo del signore deve avere un animo puro come l’acqua di questa ampolla”.

Il Santo recepì il messaggio e perciò rifiutò l’ordine sacerdotale rimanendo un umile frate per sempre.

Attorno alla Chiesa del Crocifisso e alla cappella della apparizione sorse il convento di san Francesco in Vicalvi. In esso si consevano, il crocifisso del 1200 davanti a cui si inginocchiava a pregare, la tavola che gli serviva da guanciale, il cappuccio del saio, mentre nella cappella della apparizione una tela illustra il miracolo dell’ampolla.

Una scritta posta sopra l’altare a seguito di un restauro del 1757 recita così: SACELLO HOC TRIBUS ANNIS A SANCTO PATRE NOSTRO FRANCISCO ILLUSTRATUM NUNC PRAEVUSTATEPAENECOLLAPSUM IN PRISTINAM REDACTUM EST MDCCLVII.

La chiesa annessa al convento fu consacrata il 19 agosto 1229, un anno dopo la sua canonizzazione, dal vescovo Guidone di Sora.

Ancora oggi la Ciociaria conserva gelosamente gli antichi ricordi del passaggio del “poverello d’Assisi” tra i piccoli centri del frusinate.

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