Convento di San Nicola

Il Convento di San Nicola di Alvito, oggi edificio pubblico di proprietà provinciale (destinato a scuola superiore) e, per quanto concerne la chiesa, appartenente al “Fondo edifici di culto” del Ministero dell’Interno, ha origini cinquecentesche. Si tratta di un ex convento dei francescani costruito a partire dal 1516 con le rendite della vicina chiesa di S.Maria del Campo, prepositura benedettina nella Valle di Comino.L’edificio fu edificato fuori dalle mura di Alvito, alle pendici del colle su cui sorge la città, su una propaggine che si spinge nella sottostante piana , ricchissima dal punto di vista agricolo. Ampliato e restaurato nel 1720, dopo una serie di rovinosi terremoti che lo danneggiarono nel corso del ‘600 e dei primi del ‘700, fu ampliato e ornato di numerose opere d’arte dal Papa Clemente XIV , che vi aveva trascorso un anno come maestro dei novizi,nella seconda metà del ‘700. Le strutture architettoniche del XVIII sec. fanno riferimento al tardo barocco romano. Di notevole interesse artistico il chiostro ed un pregevole portale di ingresso. La chiesa è ad unica navata coperta a botte , presenta una facciata a due piani di lesene e sporge alquanto rispetto al filo del convento. Il primo piano è composto dal portale e due finestre laterali; il secondo da tre finestre di cui, quella centrale, dà luce alla cantorìa coperta da volte a crociera. Essa è posta sul lato settentrionale del complesso. Un tempo , nella chiesa, si trovavano due tele di Raffaello. Il Convento , a causa della sua grandezza e magnificenza architettonica, suggerisce una notevole ricchezza: le fonti storiche del 1632 parlano di una rendita di mille scudi annui.

La prima notizia riguardante il Convento di S.Nicola risale al 1334 ; nel 1411 viene nuovamente citato in un documento cassinese.

Tuttavia la chiesa di S.Nicola, ben diversa dalle attuali forme, era già edificata nel 1055, precedentemente alla stessa fondazione dell’ordine francescano (in. XIII sec.).Fu intorno a questa chiesa che crebbe il convento.

Difatti i francescani, dopo la canonizzazione del Santo di Assisi (1228), intitolarono tutte le chiese dei loro conventi a S.Francesco ( così avviene, ad esempio , nei vicini conventi di Vicalvi, di Sora, di S. Donato e Balsorano, tanto per restare in zona), tranne nei casi in cui la chiesa, intorno alla quale si distribuivano gli ambienti del convento, fosse già esistente: in tal caso, come per S.Nicola di Alvito, lasciavano l’intitolazione originaria.

A lungo si è ritenuta la data del 1516 quella di fondazione dell’edificio: essa corrisponde invece al momento in cui la vicina chiesa di S.Maria del Campo ed il piccolo cenobio di sua pertinenza (prepositura benedettina), entrarono a far parte del convento francescano che in tale occasione viene citato nei documenti.

Nel 1595 il convento di S.Nicola viene descritto come un complesso molto vasto, con una grande chiesa e locali idonei ad ospitare 15 frati.

Ampliato e restaurato nel 1720, dopo una serie di rovinosi terremoti che lo danneggiarono nel corso del ‘600 e dei primi del ‘700, fu ornato di numerose opere d’arte dal Papa Clemente XIV che vi aveva trascorso un anno ,come maestro dei novizi,nella seconda metà del ‘700. Le strutture architettoniche del XVIII sec. , quelle che oggi in gran misura osserviamo (dopo il restauro seguente il terremoto del 1915), fanno riferimento al tardo barocco romano. Di notevole interesse artistico il chiostro ed un pregevole portale di ingresso. La chiesa è ad unica navata coperta a botte , presenta una facciata a due piani di lesene e sporge alquanto rispetto al filo del convento. Il primo piano è composto dal portale e due finestre laterali; il secondo da tre finestre di cui, quella centrale, dà luce alla cantorìa coperta da volte a crociera. Dalla fine del ‘500 , nella chiesa, si trovavano due tele di Raffaello che furono rimosse in età napoleonica. Il Convento , a causa della sua grandezza e magnificenza architettonica, suggerisce una notevole ricchezza: difatti, le fonti storiche del 1632 parlano di una rendita di mille scudi annui.

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