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Il Cimitero Napoleonico di Fontechiari

Il Cimitero Napoleonico di Fontechiari è un cimitero storico situato nel comune di Fontechiari, in provincia di Frosinone, nel Lazio, Italia.

Costruzione del cimitero e posizione strategica durante la Seconda Guerra Mondiale

Il Cimitero Napoleonico si trova lungo la strada provinciale che collega Fontechiari a Casalvieri ed è una costruzione circolare facilmente riconoscibile. Durante la Seconda Guerra Mondiale, i tedeschi lo utilizzarono come postazione militare, data la sua posizione strategica. Questo cimitero rappresenta l’unico esempio in Italia dell’applicazione dell’editto Napoleonico di Saint Cloud, che stabiliva la sepoltura dei defunti fuori dai centri urbani. Le persone seppellivano i morti all’interno dei centri urbani, sotto le chiese, prima di questa legge.

Si reperirono i 138 ducati necessari all’opera e i lavori di costruzione del cimitero iniziarono il 20 febbraio 1838, dopo alcuni anni di iter burocratico e nonostante molti pregiudizi. Il cimitero entrò in funzione il 12 maggio 1844. L’edificio è costruito in laterizio di buona qualità e la struttura è composta da due piani: uno fuori terra e uno seminterrato.

Foto via Pro Loco Fontechiari
Foto via Pro Loco Fontechiari

La struttura

Il piano visibile mostra un cortile interno con quattro botole, tramite le quali le persone di basso rango venivano calate con delle corde per essere seppellite in una fossa comune. Una delle botole era riservata ai defunti di età infantile. Intorno al cortile interno si trovano otto cappelle gentilizie, appartenenti alle famiglie più in vista del paese, collocate tra due cerchi murari concentrici. La cappella centrale era riservata alla sepoltura degli ecclesiastici. Era prevista la costruzione di nuove opere murarie, a cerchi concentrici, per ospitare altre cappelle gentilizie, ma non vennero mai realizzate.

L’edificio, caratterizzato da una buona ingegneria costruttiva, prevedeva il diretto collegamento del piano seminterrato con le grotte carsiche sottostanti. Ciò consentiva una ventilazione costante del locale e favoriva la dispersione veloce dei gas di putrefazione e la mummificazione dei cadaveri. Il cimitero fu utilizzato fino ai primi anni del 1900, quando fu sostituito dal nuovo cimitero comunale adiacente.

L’editto Napoleonico di Saint Cloud e la sua applicazione in Italia

Il cimitero napoleonico di Fontechiari rappresenta l’unico esempio in Italia in cui si applicò l’editto Napoleonico di Saint Cloud del 12 giugno 1804, che poi fu esteso all’Italia il 5 settembre 1806. Tale legge definiva i luoghi e le modalità per la costruzione dei cimiteri fuori dal centro urbano. Si ispirava a progetti simili realizzati alla periferia di Parigi o in provincia di Verona, che sono andati perduti a causa di successivi rifacimenti.

Come noto, il decreto prevedeva che le tombe dovessero essere tutte uguali e contenere soltanto la scritta del nome e cognome del defunto.

Questo ispirò Ugo Foscolo a scrivere il carme “Dei Sepolcri”. Egli criticava poeticamente l’ingiustizia di trattare allo stesso modo coloro che avevano dato lustro alla patria e coloro che non l’avevano fatto.

Per la gente comune erano previste fosse comuni, nonostante fossero vietate dal decreto. Le famiglie di rango avevano la possibilità di costruire a proprie spese una cappella gentilizia.

Il cimitero napoleonico di Fontechiari rappresenta una testimonianza della storia e della cultura della zona, e attira visitatori interessati alla storia militare e alla cultura del periodo napoleonico.

Il Cimitero Napoleonico di Fontechiari

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