Pasqua e Pasquetta
in Valle di Comino

Pasqua e Pasquetta in Valle di Comino? Perché no!

La Valle di Comino è una meravigliosa zona collinare situata tra Abruzzo, Lazio e Molise, nel cuore della Ciociaria, conosciuta per la sua natura incontaminata, i suoi borghi medievali e le sue tradizioni gastronomiche.

In genere, durante il periodo di Pasqua ci troviamo già in primavera o vicino ad essa. Le giornate diventano più lunghe e il sole inizia a farsi sentire, rinvigorendo la natura e le nostre energie, e questo è il momento perfetto per visitare la Valle di Comino!

La Valle di Comino è incantevole tutto l’anno, ma in primavera si risveglia con una bellezza selvaggia e ordinata allo stesso tempo. I campi coltivati si alternano ai boschi rigogliosi, le montagne e le colline risplendono sotto il sole e i borghi medievali arroccati sui colli si tingono di colori vivaci.

Durante il weekend di Pasqua, potete organizzare bellissimi itinerari alla scoperta di questi borghi, ricchi di storia, cultura e tradizione. Potete visitare Atina, San Donato, Picinisco e Alvito, per esempio, in auto per i più pigri, a piedi per gli escursionisti o a cavallo per i più sportivi. Potrete godervi la bellezza della natura e gli innumerevoli capolavori enogastronomici del territorio.

Vi attendono numerose attività, tra cui escursioni in montagna nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, passeggiate lungo il lago di Posta Fibreno o visite al Castello medievale di Vicalvi.

Se sei un appassionato di gastronomia, ogni occasione è perfetta per assaporare i deliziosi piatti tipici del territorio: che tu stia trascorrendo un weekend di relax o facendo un tour culturale della Valle di Comino, puoi essere sicuro che sarai sempre accompagnato dalla bellezza della natura circostante e dalla bontà delle prelibatezze locali ad ogni fermata lungo il percorso.

Ma ciò che rende davvero speciale la Pasqua in Valle di Comino sono le tradizioni locali. Durante questa festività, molti paesi organizzano processioni religiose e rappresentazioni della Passione di Cristo che coinvolgono tutta la comunità. La più famosa e suggestiva è senza dubbio la processione del Venerdì Santo di Atina. Puoi assistere a queste processioni a piedi o partecipare attivamente, seguendo i locals nella loro devozione.

La Valle di Comino è una meta ideale anche per le scampagnate di Pasqua e Pasquetta, in famiglia o con gli amici.

La cucina tradizionale di Pasqua

E non dimenticate la cucina locale! La Pasqua è un momento in cui le tradizioni culinarie sono particolarmente importanti qui in Valle di Comino. Geograficamente situata tra l’Abruzzo, il Molise e la Campania, le tradizioni legate al cibo sono un mix di queste regioni, assimilate nei secoli!

Potrai gustare i piatti tipici, come l’agnello alla brace e la pastiera, in molte delle trattorie e dei ristoranti della zona, sicuramente non rimarrai deluso dalla qualità del ristorante “Il Vicolo”, nel centro storico di Atina!

Sulle tavole cominesi, non mancano mai la Pigna e i Canescioni, piatti tipici che risalgono a tempi passati. Ti consigliamo di ordinarli in anticipo, perché vanno a ruba, da “Micropanificio Farina Madre” ad Atina, uno dei migliori panifici d’Italia: lo trovate nella “Guida Pane & Panettieri d’Italia 2023” del Gambero Rosso.

pigna pasquale - valle di comino

La Pigna pasquale

La Pigna (conosciuta anche come castello dolce), in Ciociaria e nel campano, è il dolce di Pasqua per eccellenza, è una prelibatezza, dalla consistenza compatta più di un panettone, coperta da una glassa di chiara d’uovo e guarnita con palline di zucchero colorato. Grazie alla buccia di limone, ai semi di anice e al rum, il sapore risulta delicato e ricco di aromi.

canescioni - valle di comino

I Canescioni

I Canescioni sono rustici da forno, simili ai calzoni, farciti con pecorino, parmigiano, pepe e uova. Venivano preparati durante la settimana e consumati esclusivamente il giorno di Pasqua. Al fine di evitare che i bambini li mangiassero prima della festività, con il rischio di rimanere senza dolci, si raccontava loro che prima di gustarli era necessario attendere la benedizione del parroco.

Se sei alla ricerca di una vacanza all’insegna della natura, della cultura e della buona cucina, la Valle di Comino è il posto ideale. Prenota ora il tuo soggiorno in Valle di Comino e goditi la bellezza della natura, il fascino dei borghi e le tradizioni locali della Pasqua.

ciambelline di pasqua di Atina

Ciambelle di Pasqua

Nel dialetto di Atina vengono chiamate “ciambelle con gl’ nuasper'” e rappresentano un dolce tradizionale della cucina locale, tipicamente preparato in occasione della Pasqua. Questo dolce è associato alla cultura popolare italiana e la sua origine viene attribuita alle contadine delle campagne che impastavano le ciambelle il venerdì Santo e le cuocevano nei forni a legna la domenica di Pasqua.

Nonostante siano preparate con pochi ingredienti, la lavorazione richiede un lungo periodo di riposo tra una cottura e l’altra, per garantire la giusta consistenza e fragranza del dolce. Le ciambelle si mantengono fresche e fragranti per diversi giorni e possono essere gustate al naturale ricoperte con glassa al limone o ghiaccia reale, infine vengono guarnite con zuccherini colorati.

Glə Canəsciunə

Atina

Glə Cascionə

Settefrati

Glə Cascəllunə

San Donato Val di Comino

La “Passio Christi” di Atina

La Passio Christi di Atina si svolge nei suggestivi vicoli del centro storico, riproponendo alcuni dei momenti più significativi della Passione di Cristo.

L’allestimento scenografico include l’Ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme, l’Ultima Cena, l’Agonia nel Getsemani, il Cortile del Palazzo di Caifa, il Processo davanti al Sinedrio, il Processo nel Pretorio di Pilato, il Viaggio verso il Calvario, la Crocifissione e la Risurrezione. Ogni anno l’evento è preparato nei minimi dettagli grazie al lavoro dei talentuosi artigiani e dei volontari instancabili.

“Lo scopo dell’esperienza della Passione Vivente non è tanto quello di realizzare un evento culturale o folcloristico, ma di permettere a tutti di comprendere il mistero centrale dell’esperienza cristiana: la Passione, la Morte e la Risurrezione di Gesù Cristo – ha spiegato Monsignor Simeone – Da qui il titolo “Passio Christi” ed il perché della fedeltà ai testi dei quattro vangeli per quanto riguarda il copione, senza concedere nulla ad effetti speciali o accattivanti”.

Tutti gli abitanti di Atina si sentono coinvolti in questa manifestazione. Senza coordinatori, tutti i figuranti si spostano per le vie e le piazze del paese con i costumi storici, giungendo all’epilogo drammatico della crocifissione del Cristo. La scena della Crocifissione del Cristo si svolge infatti in un’atmosfera segnata da forti emozioni e sensazioni.

Pasqua in Valle di Comino
Passio Christi di Atina - Italo Caira
Passione Vivente Atina
Passio Christi di Atina - Italo Caira

La “Maitnata” di Casalattico

Esiste una tradizione nota come “La Maitnata”, che viene praticata esclusivamente a Casalattico. Durante il sabato sera precedente la domenica di Pasqua, un gruppo di uomini noto come “Lo Squadrone” visita ogni casa del paese per “cantare” i fatti accaduti in paese durante l’anno precedente. La tradizione ha radici antiche e i novantenni ricordano di averne fatto esperienza sin dall’infanzia, imparando dai loro predecessori.

Nonostante la tradizione sia considerata una forma di intrattenimento, alcune persone la prendono troppo sul serio e si creano dei battibecchi. Tuttavia, molti altri si godono il vino e le prelibatezze pasquali offerte loro dal gruppo. In ogni caso, “La Maitnata” rappresenta un’importante parte della storia e della cultura di Casalattico.

 

Le tradizioni della Pasqua a Vicalvi

Anche a Vicalvi, esistevano antiche tradizioni che, purtroppo, con il passare degli anni, sono andate perdute.

Nella serata del Sabato Santo, un gruppo di dieci uomini, di cui uno cantava e l’altro suonava la fisarmonica, portava la tradizionale “maietnata” in tutte le case del paese, a partire dalla dimora del sindaco. Le strofe cantate erano brevi e mai offensive, altrimenti il padrone di casa avrebbe potuto gettare un secchio d’acqua addosso allo stornellatore. Al termine del canto, venivano offerti dei soldi, delle uova o altre piccole donazioni in segno di riconoscenza. Il giorno successivo, il suonatore di fisarmonica e il gruppo si piazzavano davanti alla chiesa e riprendevano a suonare, per ricevere altre offerte. Il ricavato veniva poi suddiviso, con una parte venduta (ad esempio le uova o altri prodotti della terra) e l’altra destinata a pagare le spese della cantina.

Durante la Settimana dell’Angelo, le campane non venivano fatte suonare. Si diceva che fossero “legate” e quindi non era nemmeno possibile suonare il campanello. I fedeli venivano richiamati alla messa tramite la tric-trac o la raganella, due piccoli oggetti di legno che oggi si usano durante le messe del Giovedì e Venerdì Santo. Il sagrestano suonava questi oggetti in Piazza o lungo la via principale, chiamata Via Simoncelli, che portava alla chiesa. Ai bambini era concesso di suonare questi piccoli oggetti per divertimento durante tutta la giornata. Il Sabato avveniva lo “scioglimento” delle campane, che prendevano a suonare allegre echeggiando per tutto il paese per molto tempo. Durante questa settimana, i bambini andavano di casa in casa a cantare la Passione e ricevevano in cambio qualche moneta, delle uova o dolci fatti in casa.

 

Gli eventi della Pasqua 2023

Caccia alle uova - Vicalvi
Pasquetta a San Donato Val di Comino
caccia alle uova in valle di comino